Recital “Anni in trincea”

Recital sulla Grande Guerra organizzato e diretto dalla classe III B della Scuola Secondaria di I grado in collaborazione con il coro Monte Vignol

Locandina Recital I Guerra Mondiale

Come riuscire a coinvolgere i ragazzi della 3B della Scuola Secondaria di primo grado nello studio della Prima Guerra Mondiale che ha sconvolto anche il nostro territorio più di un secolo fa? Semplicemente trasformandoli in storici, ha pensato bene la loro docente prof. Di Santo, dato che l‘attenzione degli storici appunto non si rivolge in modo esclusivo ai grandi eventi, ma può riguardare anche la ricostruzione ed analisi della vita quotidiana delle persone.

E proprio così è stato con il recital “Anni in trincea”, ideato e realizzato dagli studenti della classe III B come progetto di approfondimento e conoscenza di diari e testimonianze della Prima Guerra Mondiale. Questo ambizioso progetto ha visto il coinvolgimento dell’intera classe nell’organizzazione totale dell’evento: ogni gruppo si è costituito come “ufficio” in ambito tecnico o artistico e nello svolgimento delle attività, lo scopo di ogni gruppo è stato quello di acquisire competenze imprenditoriali e d’iniziativa, nonché di ricerca e competenza storica.

La presentazione è stata interessante, coinvolgente e molto apprezzata da chi è intervenuto al Teatro parrocchiale di Sabbionara a cui i ragazzi avevano invitato i compagni dell’altra classe III, il dirigente scolastico, i docenti dell’Istituto e le proprie famiglie.

Su un palco volutamente spoglio e realizzato con una semplice scenografia costituita da un fucile che spara un fiore rosso, i ragazzi si sono sapientemente alternati nella lettura di pezzi tratti da diari e lettere reali scritti tra il 1915 e il 1918 da giovani soldati, residenti principalmente nella bassa Vallagarina, o che si sono comunque trovati in questa zona di aspro e logorante combattimento al freddo e attanagliati dalla fame.

In essi vi è un continuo alternarsi di diverse emozioni: entusiasmo ed orgoglio per le proprie forze e i propri equipaggiamenti che presto però si trasformano in dolore, tristezza, paura, angoscia, raccapriccio, sempre però con un senso del dovere e una rara obbedienza cieca, per qualcuno anche con pentimento e pena per gli altri.

Accanto agli specifici racconti, spiccano nelle letture questi profondi pensieri che sicuramente sono stati di molti, pochi però li hanno saputo esternare e scrivere con semplici parole, ma di grande significato: E pensare che si è qua tutti senza sapere nulla nessuno e come siamo ignoranti ci portiamo l’odio l’un l’altro e perché?”

E ancora: “Poveretti! Anche loro forse, come l’abbiamo tutti, avevano una mamma, una sposa, un caro che l’aspettavano, anche loro forse in cuore loro maledivano questa guerra che l’obbligavano a combattere ed uccidere individui come loro, senza averli mai conosciuti, senza odio personale, ma solo perché fin dalla nascita, avevano inculcati a quegli esseri odiare individui che fossero nati in Italia, ed avessero il nome d’Italiano, come noi tutto quello che sa d’Austriaco.”

Oltre a quelli dei soldati sono stati trovati piccoli diari di chi la guerra l’ha vissuta da civile e sfollato all’estero o in altre regioni del centro e sud Italia: “Durante la prima Guerra mondiale, circa 75.000 trentini tra donne, bambini e uomini anziani vennero sfollati in Austria, Boemia e Moravia.”

Anche nei bui periodi della storia, come quello della Grande Guerra, la musica riesce sempre a tradurre e a trasmetterci molto ed è quello che il Coro Monte Vignol ha tentato di fare attraverso i suoi canti, terminando il suo intervento con il forte desiderio, oggi sicuramente di molti, con cui si chiude l’ultimo canto presentato “O Dio del cielo”:

Prendi quel zaino e gettalo giù per terra

Vogliam la pace vogliam la pace

Vogliam la pace e non mai più la guerra

E prendi il fucile e gettalo per terra

Vogliam la pace vogliam la pace

Vogliam la pace e non mai più la guerra.

 

Foto Tagliata

Coro